La Patagonia cilena è la nostra meta di oggi. Misteriosa ed in parte ancora inesplorata, è in grado di regalare al visitatore spazi ampi e silenziosi, immersi nella natura, come le isole Chiloé.
L’arcipelago di Chiloé
L’arcipelago di Chiloé, collocato all’interno del Canale di Chacao, di fronte alla vivace città di Puerto Montt, nella parte settentrionale della Patagonia cilena, è una meta d’obbligo per chi voglia godere di paesaggi incantevoli, paragonabili ai fiordi norvegesi, e per chi voglia scoprire la vita locale, fatta di agricoltura e pesca.
Chiloé è un arcipelago costituito da 41 isole, la più grande delle quali è Chiloé Island, detta anche “Isla Grande”. Sebbene nel 2009 sia stato classificato al terzo posto nella classifica Lonely Planet dei migliori luoghi da visitare, e sia diventato di conseguenza una meta turistica di rilievo, l’arcipelago ha continuato a conservare le sue caratteristiche di luogo silenzioso e relativamente isolato, anche a causa delle peculiarità climatiche che lo rendono particolarmente affascinante per i viaggiatori più intrepidi.
Prima dell’arrivo dei coloni spagnoli nel 1500, le isole Chiloé erano abitate dalle popolazioni indie dei Mapuche, Cunco e Chonos. Il fondersi delle antiche credenze indigene con quelle cattoliche ha portato la cultura dell’arcipelago ad arricchirsi di nuove superstizioni e di personaggi mitologici, che fanno parte ancora oggi delle tradizioni degli abitanti locali, come il troll Trauco.
Il panorama in cui si inseriscono le quarantuno isole è quello del Distretto Cileno dei Laghi, in grado di togliere il respiro a chi lo ammira per la prima volta: un perfetto equilibrio cromatico di laghi blu cobalto, fiordi verde smeraldo, vulcani innevati e foreste di larici, costellate di piccoli e coloratissimi paesini.
L’economia delle popolazioni locali è ancora oggi basata sull’agricoltura e sulla pesca, anche se nell’ultimo decennio si sono sviluppate interessanti strutture dedicate al turismo eco-compatibile, che sta diventando una delle principali attrattive della zona.
I principali mezzi di trasporto ancora oggi in uso sulle isole sono carri trainati da buoi o cavalli: è estremamente difficile incontrare automobili o altri mezzi sulle piccole strade circondate da greggi e verdi pascoli.
Circumnavigando le isole Chiloé è poi possibile ammirare le caratteristiche palafitte di pescatori costruite lungo le coste: dipinte con colori vivaci, offrono ormeggio a piccole barche in legno altrettanto colorate, utilizzate ancora oggi per la pesca. E’ proprio fra queste costruzioni che è possibile individuare alcune chiese del 1800 costruite dai Gesuiti, che sono attualmente patrimonio dell’UNESCO.